Nell’UE meno del 3% è destinato alla prevenzione

Secondo gli ultimi dati pubblicati da Eurostat, gli Stati membri dell’UE dedicano il 97% del loro budget sanitario alle cure, mentre spendono in media il 2,8% per le cure preventive, il che si traduce in una spesa media di 82 euro per abitante.

Con il 4,4 % del bilancio sanitario destinato alla prevenzione, l’Italia spende di più di tutti gli Stati membri dell’UE, mentre la Slovacchia, con lo 0,8 %, spende di meno.

L’epidemia di Covid19 ha messo a nudo tutte le debolezze nei sistemi sanitari e ha evidenziato la necessità di passare da un modello di “sick care“, basato sulla diagnosi e sul trattamento reattivo delle malattie, a un modello di “health care“, che si prende cura della salute enfatizzando la centralità della prevenzione e degli stili di vita sani.

È urgente la necessità di cambiamenti sistematici che possano accelerare questa transizione.

Si stima che il 70-80% dei bilanci sanitari dell’Unione Europea venga speso per il trattamento delle malattie croniche, il che significa che circa 700 miliardi di euro vengono investiti per malattie per lo più prevenibili e legate allo stile di vita. Almeno l’80% delle malattie cardiache, gli ictus e il diabete, e circa il 40% dei tumori, potrebbero essere evitati applicando le giuste procedure di prevenzione.

Uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di queste malattie croniche legate allo stile di vita è la mancanza di attività fisica. Pertanto, è fondamentale che le campagne di promozione dell’attività fisica siano considerate uno strumento chiave per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie e che ricevano finanziamenti pubblici adeguati e sostenuti.

È scientificamente dimostrato che la prevenzione attraverso l'esercizio fisico regolare è essenziale - Organizzazione Mondiale della Sanità

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