L’inattività fisica dei bambini è fuori controllo

6 Settembre 2023

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rivelato dati preoccupanti: L’81% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni non è fisicamente attivo, con le ragazze più colpite (85% di inattività, rispetto al 78% dei ragazzi). Queste tendenze sono preoccupanti perché l’inattività danneggia lo sviluppo fisico e mentale degli adolescenti e spesso porta a un’età adulta inattiva, aumentando il rischio di malattie croniche e di scarsa salute mentale.

Il kit di strumenti per le politiche del benessere del GWI: Physical Activity offre una guida per i responsabili politici sulla promozione dell’attività fisica, in particolare tra i bambini e gli adolescenti. Ciò include la garanzia di un tempo sufficiente per l’educazione fisica e la ricreazione e la creazione di maggiori opportunità di movimento durante la giornata. Vengono evidenziate iniziative promettenti come “The Daily Mile”, una pausa giornaliera di 15 minuti per fare jogging, e il programma “scuolabus a piedi”. Inoltre, si sottolinea l’importanza di rendere gli sport giovanili più inclusivi e meno competitivi per coinvolgere un maggior numero di bambini.

Per affrontare il problema dell’inattività fisica nei giovani e garantire che tutti i bambini abbiano l’opportunità di partecipare all’attività fisica attraverso lo sport e il gioco, il kit di strumenti per le politiche del benessere suggerisce di:


  1. Assicurare che tutti i bambini ricevano regolarmente lezioni di educazione fisica (PE) a scuola: le lezioni di educazione fisica a scuola sono fondamentali per insegnare ai bambini le abilità fisiche, promuovere abitudini di fitness per tutta la vita e migliorare il benessere mentale, lo sviluppo sociale e il rendimento scolastico. Dato l’accesso limitato ai club sportivi privati, investire nei programmi di educazione fisica dell’istruzione pubblica può migliorare notevolmente l’attività fisica dei giovani e le abitudini di salute per tutta la vita.

  2. Incoraggiare il movimento durante tutta la giornata scolastica: in tutto il mondo le lezioni di educazione fisica nelle scuole dedicano in media solo 97-99 minuti a settimana all’educazione fisica, ben al di sotto dei 60 minuti di attività giornaliera raccomandati dall’OMS. Per ovviare a questo problema, alcune scuole stanno integrando il movimento e il gioco in classe, rendendolo accessibile anche con risorse limitate. In iniziative mondiali come “the active School” (USA), “Finnish School on the Move” (Finlandia), “The daily mile” (Regno Unito), gli insegnanti incoraggiano il movimento in classe e includono lezioni e pause basate sull’attività fisica, mentre gli studenti sono incoraggiati a muoversi ed essere attivi a scuola e nel tragitto verso la scuola

  3. Riportare il “gioco” negli sport giovanili: nelle aree più ricche, come l’Europa e il Nord America, gli sport giovanili tendono a essere formali, costosi e competitivi attraverso club e leghe. Tuttavia, l’approccio intenso, specializzato e privatizzato di alcuni luoghi, soprattutto negli Stati Uniti, non è il migliore per mantenere attivi molti bambini. Le ricerche dimostrano che il gioco libero e non strutturato, piuttosto che gli sport organizzati, può aumentare i livelli di attività fisica, in quanto i bambini passano meno tempo in attesa di partecipare.

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