Riduzione del sale: una strategia salvavita
19 Aprile 2023
Il fardello delle diete malsane rappresenta una sfida importante per la salute pubblica a livello globale. È necessario intervenire con urgenza per modificare la produzione e il consumo di alimenti e bevande. A destare maggiore preoccupazione è il consumo eccessivo di sodio, zuccheri e grassi non salutari.
Il maggior numero di decessi legati all’alimentazione, 1,89 milioni ogni anno, è associato all’assunzione eccessiva di sodio, una causa ben nota di aumento della pressione sanguigna e del rischio di malattie cardiovascolari. L’assunzione media di sale a livello mondiale è stimata a 10,78 g, un valore che supera di gran lunga il fabbisogno fisiologico ed è più del doppio della raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di <5 g di sale al giorno.
La riduzione dell’assunzione di sodio è uno dei metodi più efficaci dal punto di vista dei costi per migliorare la salute e ridurre il peso delle malattie non trasmissibili, in quanto può ridurre gli episodi cardiovascolari e i decessi a costi molto bassi.
L’OMS raccomanda diverse best buy policies legate al sodio che dovrebbero essere intraprese:
- ridurre il contenuto di sodio nei prodotti alimentari;
- implementare l’etichettatura sul fronte della confezione per aiutare i consumatori a scegliere prodotti alimentari con un contenuto di sodio inferiore;
- condurre campagne mediatiche per modificare il comportamento dei consumatori;
- attuare politiche di approvvigionamento e di servizio alimentare pubblico per ridurre il contenuto di sodio negli alimenti.
Tutti i 194 Stati membri hanno preso l’impegno di ridurre l’assunzione di sodio da parte della popolazione del 30% entro il 2025, dimostrando un forte consenso sulla riduzione del sodio come strategia salvavita.
Per la prima volta, l’OMS ha documentato i progressi compiuti finora nelle politiche (the Sodium Country Score Card) e il loro impatto sull’assunzione di sodio e sulle malattie cardiovascolari.
A ottobre 2022, il 5% degli Stati membri ha attuato almeno 2 policy obbligatorie di riduzione del sodio e tutte le best practice dell’OMS relative al sodio per affrontare le malattie non trasmissibili. Un altro 22% ha implementato almeno una policy o una misura obbligatoria. Il restante 33% ha attuato almeno una policy volontaria per ridurre l’assunzione di sodio, mentre il 29% ha assunto un impegno politico per la riduzione del sodio.
L’obiettivo finale è che tutti realizzino il proprio diritto umano a un’alimentazione sicura e nutriente e al più alto standard di salute raggiungibile.
Fonte: World Health Organization