Diets and risk of depression

28 Febbraio 2024

La depressione è un problema di salute mentale che colpisce oltre 300 milioni di persone in tutto il mondo (con una prevalenza globale del 7% per le donne e del 4% per gli uomini). È uno dei principali fattori che contribuiscono all’onere delle malattie e una delle principali cause di disabilità globale, che costa all’economia mondiale 1 trilione di dollari di perdita di produttività all’anno. 

Date queste premesse, c’è un urgente bisogno di raccogliere prove su come l’alimentazione giochi un ruolo nella depressione per plasmare raccomandazioni e guidare la futura assistenza sanitaria mentale. Una recente revisione e analisi di studi osservazionali ha esplorato la connessione tra la qualità della dieta e gli esiti depressivi per valutare l’efficacia delle inteventi alimentari nella prevenzione della depressione. 

Lo studio ha esaminato 41 studi (20 longitudinali e 21 trasversali), approfondendo vari aspetti nutrizionali come l’aderenza alla Dieta Mediterranea, all’Indice di Alimentazione Salutare, all’Indice di Alimentazione Salutare Alternativo, all’Approccio Dietetico per fermare l’Ipertensione, all’Indice Dietetico Infiammatorio e ad altri punteggi legati alle linee guida dietetiche nazionali o alla “qualità della dieta” in generale. 

Risultati coerenti indicano che una maggiore aderenza a una dieta mediterranea e una minore aderenza a una dieta pro-infiammatoria sono solidamente associate a un minor rischio di depressione, basandosi su analisi di studi longitudinali. Tuttavia, vi sono prove meno conclusive per indici come l’Indice di Alimentazione Salutare e alcune linee guida dietetiche specifiche di alcuni paesi.  

Sfortunatamente, i risultati sono inconcludenti per l’Approccio Dietetico per fermare l’Ipertensione, e le scoperte legate all’Indice Dietetico Infiammatorio e all’Indice di Alimentazione Salutare mostrano una significativa variabilità nei risultati e nella raccolta dei dati legati alle abitudini alimentari, costituendo una limitazione. Un’altra limitazione è l’applicabilità dei risultati ai paesi a basso e medio reddito. 

In sintesi, questa revisione sistematica supporta l’idea che seguire una dieta sana, in particolare una tipica dieta mediterranea, e evitare una dieta pro-infiammatoria può portare a una minore incidenza di sintomi depressivi o depressione clinica. Consumare più frutta, verdura e noci, insieme a una ridotta assunzione di alimenti pro-infiammatori come carni processate e grassi trans, e un consumo moderato di alcol, è associato a migliori esiti di salute metabolica legati alla depressione.   

Questa ricerca è la prima a fornire una panoramica completa di vari indici di qualità alimentare e della loro connessione con gli esiti depressivi. Per valutare approfonditamente l’impatto dei modelli alimentari nella prevenzione, gestione e riduzione della ricorrenza degli episodi depressivi, sono necessari ulteriori studi clinici ben progettati. 

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